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Su internet sono innumerevoli i siti che si occupano di diritto e che offrono modelli di contratto gratuiti. Il guaio è che generalmente questi siti pubblicano articoli lunghissimi, scritti da avvocati non per il lettore ma per altri avvocati, con uno stile contorto e spesso oscuro.
Dall’altro lato i contratti offerti si riducono spesso a meri copia e incolla di modelli presi chissà dove ed il cui contenuto non è curato con la necessaria attenzione.
L’ipotesi
Allora mi sono chiesto se chi naviga su internet potesse apprezzare articoli più brevi, scritti con un linguaggio chiaro e strutturati come delle guide alla soluzione del problema concreto di tipo legale che riguarda il lettore, una sorta di «how to». Per verificare questa ipotesi ho pensato di occuparmi di quello che probabilmente è il modello di contratto più diffuso su internet, ossia il contratto di locazione abitativa.
Ho considerato tre varianti di questo contratto (il 4+4, quello transitorio e quello per studenti universitari). Ho scoperto che i modelli di questi contratti offerti su tanti siti giuridici presentavano diversi difetti che possono ritorcersi contro chi li scarica e li usa per affittare la propria abitazione.
Così ho scritto un modello di ciascuno dei tre contratti privo di questi difetti, accompagnandolo con una guida su come compilare il contratto e con la tabella di ripartizione degli oneri accessori tra proprietario ed inquilino (non avevo trovato infatti sul web una tabella che fosse scritta in modo chiaro).
Ho offerto i 3 contratti, la guida e la tabella da scaricare gratuitamente da un mio sito. Ho pubblicizzato i modelli solo tramite un post su un forum dedicato alle locazione e al condominio e poi più nulla. Dopo circa 5 mesi ho reso possibile il download dei materiali solo a chi condividesse questa sua azione sui social networks (mediante un like su Facebook, un tweet su Twitter o un post su Google+).
Come è andata
Dopo poche settimane il mio sito era nella prima pagina di Google (cercando «modello di contratto locazione») . Ad oggi questi sono i risultati:
- 21.540 download complessivi, con una media di 34,7 download al giorno;
- 5709 condivisioni sui social.
In più tanti commenti ma soprattutto mail di ringraziamento per la chiarezza e l’utilità delle informazioni offerte.
Conclusioni
Chi naviga su internet alla ricerca di informazioni di natura legale (ma io aggiungo, il cliente di un avvocato) cerca una soluzione al suo problema, pretende di ottenerla nella maniera più rapida e chiara possibile e apprezza non poco la cura impiegata nella risoluzione di questo problema.
Gli avvocati devono sapere che anche per loro valgono le stesse regole previste per chiunque intenda comunicare sul web: articoli lunghi, infarciti di legalese, di termini latini, di «parimenti», «all’uopo», «succitata» e così via non sono graditi dai lettori.
Insomma, la semplicità (anche nel diritto) vende.