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La regola
Il codice del consumo prevede il diritto di recesso a favore del cliente che ha acquistato un bene su un e-commerce. Il cliente è tenuto a restituire il bene entro 14 giorni dal momento in cui entra in possesso del bene, senza fornire alcuna giustificazione al venditore.
L’eccezione
La legge prevede alcune eccezioni al diritto di recesso.
Un’ipotesi in cui il consumatore non può recedere dall’acquisto fatto si ha quando abbia acquistato online “beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna”.
Quali sono questi beni?
Ad esempio, cosmetici come un rossetto oppure uno spazzolino da denti o un sex toy.
Cosa ha detto la Corte di Giustizia UE sulla restituzione di un materasso
Qualche criterio in più per capire quando ricorra questa eccezione è stato fornito dalla Corte di Giustizia UE che si è pronunciata su una controversia tra un e-commerce ed un cliente che aveva acquistato un materasso e intendeva restituirlo dopo aver rimosso la pellicola posta a protezione del materasso.
La Corte sottolinea che il diritto di recesso è in linea generale previsto per tutelare il consumatore che in caso di vendita a distanza non ha la possibilità di visionare il bene prima di acquistarlo.
Per questo il Codice del consumo ammette che il consumatore possa “manipolare” (ossia, provare) il bene per stabilirne “la natura, le caratteristiche e il funzionamento”.
Quando è tutelata l’igiene e la salute
Un’eccezione al diritto di recesso può essere giustificata dalla natura dei beni acquistati, a causa della quale è necessario imballare un bene per esigenze igieniche o di tutela della salute.
Se un cliente apre l’imballaggio queste esigenze possono essere compromesse; il bene rischia di non poter essere più utilizzato da un altro soggetto e, quindi, non può essere venduto nuovamente dall’e-commerce ad un altro cliente.
Secondo la Corte di Giustizia in casi del genere il diritto di recesso è escluso soltanto se, una volta aperto il suo imballaggio, il bene contenuto “non sia definitivamente più in condizione di essere commercializzato, per motivi igienici o connessi alla protezione della salute, poiché è impossibile o eccessivamente difficile, a causa della natura stessa di tale bene, che il professionista adotti misure che consentano di rimetterlo in vendita senza per questo nuocere all’una o all’altra di tali esigenze.”
Se al materasso è rimossa la pellicola protettiva
E nel caso del materasso cui sia stata rimossa la pellicola protettiva?
È vero che il materasso potrebbe essere stato utilizzato ma ciò non esclude che possa essere usato da un terzo e, quindi, essere nuovamente messo in vendita.
La Corte nota che “uno stesso e unico materasso è utilizzato dai clienti successivi di un albergo, che esiste un mercato dei materassi usati e che materassi che siano stati utilizzati possono essere oggetto di pulitura in profondità”.
Lo stesso vale per un indumento
Sotto il profilo del diritto di recesso, un materasso può essere equiparato a un indumento che, come ogni bene venduto online, può essere provato per di “stabilirne la natura, le caratteristiche e il funzionamento”.
Anche un indumento, come un materasso, entra in contatto con il corpo umano senza che sia necessario, nella vendita online, predisporre degli imballaggi speciali a protezione dell’indumento e di cui sia vietata la rimozione, pena la perdita del diritto di recesso.
Così, in caso di contatto diretto di beni di questo genere con il corpo umano e dopo che i beni siano stati restituiti dal consumatore, si può presumere che il venditore “sia in grado mediante un trattamento come pulitura o disinfezione, di rendere i beni idonei a un nuovo utilizzo da parte di un terzo e, pertanto, a una nuova commercializzazione, senza compromettere le esigenze igieniche o di protezione della salute”.
Conclusione
Un materasso venduto online e la cui protezione sia stata rimossa dal consumatore può essere restituito dal consumatore al venditore.